La Memoria dell’amore di Giuseppe Ferraro

Giuseppe Ferraro insegna Filosofia all’Università di Napoli Federico II, tiene corsi di filosofia nelle carceri e nelle scuole cosiddette “a rischio”, è curatore di “Bambini in filosofia” ed è responsabile di “Filosofia fuori le mura”, scuola d’arte e filosofia (www.filosofiafuorilemura.it). Ha insegnato alla Albert- Ludwigs-Universität di Freiburg in Germania e all’Università di Stato di Rio de Janeiro (Uerj) in Brasile, oltre a essere membro del Comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi. Nel 2019 ha avviato a Napoli una Scuola pubblica di politica. Molti i suoi interventi in occasione di festival e convegni. I suoi post sui social sono seguiti da tantissimi follower. Al Fizz Show presenta “La memoria dell’amore” edito da Chiarelettere.

 

Il Libro

La memoria è la stanza dei sentimenti. È fatta di nostalgia e desiderio, procede per salti e voli. Le parole che l’arredano colpiscono e sorprendono con la perentorietà del vissuto di chi porta un’esperienza da condividere. Se non riusciamo a trovare le parole è perché non viviamo i sentimenti, quindi nemmeno li ricordiamo. Una memoria senza ricordi. Non bastano i database che ci fanno ricordare tutto ma non quello che abbiamo sentito dentro, come vissuto.
Siamo lontani dal saggio “filosofico” argomentato secondo una sintassi rigida e conosciuta, secondo un sistema di pensiero chiuso. Qui no. Le parole escono fuori dagli schemi e vanno da sole come tante frecce, ognuna delle quali ne contiene molte altre, svelando e rivelando sensi presenti e inattesi.
Il testo che le raccoglie può sembrare un cruciverba senza schema, ma nel suo avanzare c’è un metodo rigoroso, che consente di fissare la memoria dell’amore da moltissime angolazioni. “Bisogna restituire l’amore alla vita e la vita all’amore” è l’affermazione più rivoluzionaria che si possa fare. Un libro sovversivo. Diversi sono i riferimenti al carcere, alla scuola, al quotidiano. In nessun altro testo di filosofia la vita entra così tanto dentro le parole e l’amore ci arriva in tutta la sua urgenza. Perché l’amore non si ripete ma ritorna, basta riconoscerlo. Affinché l’altro non sia soltanto un pericolo di contagio, ma un’offerta d’amore da cogliere in tutta la sua bellezza.

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