Sanità in Italia: per gli italiani sta diventando sempre più difficile avere accesso alle cure sanitarie pubbliche: 4,5 milioni di persone rinunciano a causa delle liste d’attesa (anche questo un dato raddoppiato rispetto a un anno fa).
Per una visita di controllo oncologico si deve aspettare più di un anno, 480 giorni per l’esattezza. Per una prima visita oculistica in classe P (programmabile e da eseguire entro 120 giorni) si può attendere anche 468 giorni. Invece, 526 giorni per un eco doppler tronchi sovra aortici in classe P (programmabile, da erogare entro 120 gg).
Questi sono solo alcuni dei dati, che ha raccolto il Terzo Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva, che squadrano un sistema in grossa difficoltà. Le regioni meridionali registrano tempi di attesa maggiori rispetto a quelle del Nord, sia per le visite specialiste, sia per gli interventi chirurgici.
Questo – e l’assenza di strutture adeguate, come ospedali di prossimità oppure la semplice mancanza di medici di base o pediatri – si traduce in un ricorso maggiore alla mobilità sanitaria: cittadini del sud che si spostano per curarsi nelle regioni settentrionali. Lombardia, Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano, infatti, mostrano un’offerta sanitaria più avanzata e digitalizzata.
Al Fizz Show interviene Valeria Fava, Responsabile del coordinamento politiche della Salute di Cittadinanzattiva